lunedì 24 novembre 2008

 

Oggi neve fresca e vento che soffia dal passato

Prosegue l'intervista alla nonna di Rita

Emiliano

In che modo vi procuravate le uova? Arrivavano per posta, come è accaduto a noi o in qualche altro modo?
Nonna
C'era un negozio a Denno dove le uova venivano comprate a peso; si trattava sempre di pochi grammi.

Gabriele
Quanto si guadagnava dall'allevamento dei bachi?
Nonna
Se il bozzolo era bello e la larva era morta si ricavava di più. Se invece il bozzolo era già bucato, il filo di seta era spezzato e quindi il suo valore diminuiva.
Le famiglie avevano un buon guadagno, ma non era sufficiente per vivere tutto l'anno, perciò si coltivavano anche altre piante e si allevavano anche altri animali.

Emiliano
I gelsi erano vicino alla casa o dovevate andare lontano per raccogliere le foglie?
Nonna Gina
La nostra campagna era di fronte alla casa, perciò non dovevamo fare molta strada.

Gabriele
Come facevate a raccogliere le foglie?
Nonna
Si usava una scala; si saliva, si toglievano le foglie e si mettevano in un sacco che veniva portato a tracolla.

Fabrizio
Quando piove non bisogna dare foglia bagnata alle larve; come facevate allora?
Nonna
Le foglie bagnate venivano sparse in una grande stanza chiamata "cameron" e una volta asciugate venivano date in pasto ai bachi.

Daniel
Chi allevava i bachi produceva anche la seta?
Nonna Gina
Noi portavamo i bachi alla filanda dove ci venivano pagati a peso, poi non sapevamo più nulla della loro sorte. So che alla filanda la seta veniva trasformata.

Yeimi
La seta nasce già colorata o viene colorata successivamente?
Nonna
Le gallette (così venivano chiamati i bozzoli) erano di colore ecrù, la seta veniva colorata in seguito.

Elisa D.
Come si faceva a trovare il capo del filo?
Nonna
Trovare il capo del filo era semplice, perchè di solito era sulla parte alta del bozzolo. Comunque noi non lo facevamo, era un compito della filanda.

Federica
Come venivano chiamati i bachi nelle diverse fasi della loro vita?
Nonna Gina
Da larve venivano chiamati "cavalleri" (in noneso si dice ciavaleri) perchè si muovevano e alzavano il capo come un cavallo.
I bozzoli erano chiamati invece "gallette" (gialete in noneso).

L'intervista è conclusa, ringraziamo la signora Gina e ci mettiamo al lavoro per trascrivere sul blog il suo racconto.

Commenti:
Forse la nonna Gina ha parlato di cose vecchie di almeno 50 anni. Mezzo secolo. Chissà quando la sua famiglia ha sradicato gli alberi di gelso?
 
Nonna Gina ricorda che si allevavano i bachi durante la seconda guerra mondiale, fino a qualche anno dopo. Quindi da 50 a 70 anni fa. Poi hanno iniziato a coltivare i meli.
Rita, puoi chiedere a nonna quando sono stati sradicati i gelsi della famiglia e se per caso ne è rimasto qualcuno?
Forse a questa domanda possono rispondere anche la nonna di Simone e la bisnonna di Giada...
 
La nonna Gina è stata gentilissima perchè ha risposto a tutte le domande!
 
la mia nonna ha detto che un albero di gelso è rimasto in vita a Oltrecastello, dove fino a poco tempo fa c'era un maneggio.
 
correggo il mio nome
 
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